Questo è uno dei primi testi del mio "periodo karolisto", ossia di una fase della mia narrativa in cui Karol Sevilla è la Musa ispiratrice, cui son dedicati i migliori lavori.
Non è un gran testo, credo, ma lo propongo ugualmente.
E'pensato come opera lirica, addirittura.
Ossia cantato come fanno a teatro i lirici coi loro "oh,oh,oh" "ossolemio stanfrontatté osole!", e vocalizzi vari, baritonali soprani quelle voci fatte tutte a grido, che piacciono ai fans del teatro classico per gente ricca.